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Carta Ittica e Piani di miglioramento

L’accresciuta sensibilità dei cittadini nei confronti della gestione degli ambienti naturali nasce dalla constatazione che la natura e l’ambiente sono dei beni che appartengono a tutti e che come tali vanno conservati con oculatezza per le generazioni future.

E’ opinione comune che la protezione degli ecosistemi debba essere garantita dalle Amministrazioni Pubbliche deputate e che la si realizzi efficacemente attraverso l’integrazione delle conoscenze scientifiche e la collaborazione attiva e responsabile dei cittadini.

Questo atteggiamento è sostanzialmente l’unica strada percorribile per raggiungere l’obiettivo di un corretto rapporto uomo-natura che si fonda sulla acquisizione precisa dei meccanismi che regolano gli ecosistemi e sulla divulgazione capillare di tutte le conoscenze per realizzare una effettiva sensibilizzazione.

In quest’ottica dinamica si sta muovendo anche l’Amministrazione Provinciale di Vicenza che, sulla base delle deleghe conferitele dalle leggi statali e regionali, ha intrapreso negli ultimi anni una serie di iniziative tese ad acquisire le conoscenze sugli ecosistemi principali per poter meglio definire dei programmi di gestione integrati.

In materia di pesca, l’Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca iniziò già nel 1984 una collaborazione con ittiologi specialisti coordinati dall’Istituto di Biologia di Padova (ora Dipartimento di Biologia) con l’intento di acquisire informazioni dettagliate sulla morfologia del reticolo idrografico superficiale, sulla qualità delle acque fluenti, sulla composizione e struttura delle popolazioni ittiche residenti, con l’obiettivo specifico di ottenere uno strumento tecnico-scientifico di gestione dell’ittiofauna.

L’oculata e razionale gestione del patrimonio faunistico delle acque è l’unica garanzia per poter conciliare le esigenze del mondo della pesca e le necessità di conservazione delle popolazioni ittiche naturali.

Tale approccio gestionale si concretizza nella realizzazione della Carta Ittica che, come definito dal documento ufficiale redatto dalla Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci (AIIAD) nel 1993, è uno strumento per la gestione razionale dell’ittiofauna e delle attività alieutiche.

Si intende razionale una gestione basata su valutazioni tecnico scientifiche quantitative, verificabili e migliorabili nel tempo.

In quest’ottica assume una importanza fondamentale la conoscenza dettagliata delle caratteristiche ambientali dei corsi d’acqua, della distribuzione e consistenza delle popolazioni ittiche e infine della consistenza della pressione alieutica.

Una Carta Ittica può essere articolata su due livelli: il primo, più generale, viene applicato su territori ampi e prevede l’acquisizione di dati sulle caratteristiche naturali dei bacini e degli alvei, sulla qualità delle acque e sulla distribuzione dell’ittiofauna.

Il secondo livello, più specifico, prevede la caratterizzazione dettagliata a livello di bacino delle caratteristiche ambientali dei corsi d’acqua, la quantificazione degli effetti antropici, lo studio specifico della struttura e dinamica dei popolamenti ittici e la valutazione della pressione di pesca.

Sulla base dei dati raccolti è possibile affrontare razionalmente problemi gestionali relativamente alle tendenze demografiche delle popolazioni ittiche, le modalità e la quantificazione dei ripopolamenti e in generale le problematiche inerenti l’attività alieutica.

La Provincia di Vicenza, tra le prime in Italia, ha già realizzato ed applicato la Carta Ittica di secondo livello nelle zone montane del territorio e con questo ulteriore contributo si appresta a ridisegnare la gestione ittiofaunistica nella restante parte del territorio.
Lo sforzo profuso per la raccolta di tutti i parametri ecologici di base è stato grande, ma la collaborazione fattiva degli Agenti di Vigilanza e delle Associazioni di pescatori locali, hanno permesso che il lavoro venisse svolto con efficienza, rapidità e coordinazione.

Alla fine il contributo tecnico-scientifico che ne scaturisce potrà trovare una adeguata applicazione nelle acque del territorio provinciale al fine di razionalizzare le operazioni di gestione della fauna ittica rendendo compatibile il prelievo alieutico e le potenzialità degli ecosistemi acquatici.

 
 
 

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